Area archeologica Lazzaro

Lazzaro è nota per essere una località di notevole interesse archeologico, in quanto luogo di ritrovamento di diversi reperti.
Indirizzo Via Sant'Elia, 5, 89062 Lazzaro RC, Italia
Prezzo Gratuito
Punti di contatto
Cap 89065
Modalità di accesso

Ubicato sulla strada Statale 106, km 19 Lazzaro, Motta San Giovanni (RC).

Lazzaro è nota per essere una località di notevole interesse archeologico, in quanto luogo di ritrovamento di diversi reperti. Tra i più importanti, in località Lia, i resti di una villa romana appartenuta probabilmente al patrizio Publio Valerio, il quale ospitò Cicerone in fuga da Roma dopo la condanna subita da parte del Primo triumvirato. In località Capo dell'Armi sono stare rinvenute numerose tracce della presenza dei primi cristiani, tra le quali: un'iscrizione sepolcrale della Lettera ai Romani (8,31) di San Paolo, di età protocristiana; un mattone andato ormai perduto con graffito cristiano recante la scritta «Bibas [o forse Vivas] ad Deo», databile fra il IV secolo d.C. e il VI secolo d.C.; un corredo di oreficeria; una necropoli protocristiana. Inoltre è stata rinvenuta una lucerna raffigurante la Menorah, il candelabro ebraico a sette bracci: testimonianza di una probabile presenza di una comunità ebraica databile intorno al IV secolo.

Sempre a Capo dell'Armi, verso la fine del XIX secolo (comunque prima del 1882), furono ritrovate quattro ghiande missili testimonianza dell'attività condotta da Quinto Salvidieno Rufo Salvio nello Stretto di Messina, in occasione della guerra navale fra Ottaviano e Sesto Pompeo del 42 a.C..

Nel 1948, durante i lavori per la costruzione dell'acquedotto, fu rinvenuta casualmente una stipe votiva dedicata al culto della dea Demetra. Le statuine ritrovate sono state datate tra la fine del V secolo a.C. e i primi anni del III secolo a.C.. Già nel 1904 erano state rinvenute alcune statuette fittili femminili databili intorno al IV secolo a.C., dedicate probabilmente a Demetra e/o a Kore. In occasione degli scavi del 1904, fu rinvenuta contestualmente una colonnina dorica e una stele di pietra databile nello stesso periodo delle statuette, recante l'iscrizione: «Kleainetas, figlio di Nicomaco, vota alla dea la decima parte di qualcosa di suo». Tutto ciò a testimonianza di un probabile luogo di culto greco.

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